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Disturbo ossessivo compulsivo (D.O.C.)

Aggiornamento: 11 ott 2019

Tutti noi possiamo ricorrere nella nostra quotidianità a dei rituali, ossia a dei comportamenti ripetitivi e scaramantici che mettiamo in atto nelle situazioni in cui abbiamo bisogno di “controllare” qualche evento (girare due volte la maniglia della porta per assicurarsi di averla chiusa, verificare di aver chiuso il gas prima di andare a dormire), scongiurare qualche pericolo (toccare ferro). Compiere questi gesti in genere ci fa sentire più sicuri e tranquilli. Alcune persone possono però divenire schiave di queste abitudini.


Chi soffre di un disturbo ossessivo compulsivo, infatti, sente il bisogno irrazionale e incontrollabile di compiere ripetutamente delle azioni, di pensare a qualcosa oppure di astenersi da alcuni gesti per difendersi da una certa ossessione. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che vengono percepiti come invasivi e inappropriati (o comunque fastidiosi) e che provocano marcata sofferenza e difficoltà quotidiane a chi li sperimenta. La persona, infatti, si rende conto che questi pensieri o impulsi sono irrazionali e tenta faticosamente di ignorarli o di neutralizzarli con altri pensieri e comportamenti. Ad esempio, pur rendendosi conto dell’infondatezza della cosa, può sentirsi angosciata dall’idea che se non compirà un certo gesto succederà qualcosa di grave a qualcuno, e così, per ridurre il senso di disagio ed ansia, si sentirà obbligata a comportarsi in un certo modo o a ripetersi continuamente una certa frase. Oppure un individuo può sentire l’impulso incontrollabile di lavarsi continuamente le mani per neutralizzare l’ossessione di sentirsi sporco. Queste azioni ripetitive, chiaramente eccessive, sono definite “compulsioni”.


Le compulsioni possono riguardare diverse tematiche come l’ordine, il controllo o la paura di sporcarsi. Il problema è che più la persona cerca di padroneggiare la situazione, più finisce con il rimanere prigioniera dei suoi stessi rituali. Inoltre, nei casi più gravi, oltre alle evidenti difficoltà nella gestione degli impegni quotidiani, sintomi di questa natura possono portare ad isolarsi sempre di più dagli altri in un circolo vizioso che paralizza.


Dott.ssa Feliciana Scarpa - Psicologa e Psicoterapeuta Milano

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