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La depressione negli adolescenti

Aggiornamento: 14 feb 2022


Come riconoscere in un adolescente l’esordio di un disturbo dell’umore ? La depressione colpisce solo le persone adulte perché è legata alla maturazione psichica? Gli adolescenti sono sempre irritabili, instabili e confusi?


Per tanto tempo si è ritenuto che i frequenti sbalzi d’umore e le reazioni emotive amplificate tipiche degli adolescenti fossero manifestazioni di breve durata attribuibili al “normale processo di crescita”. In effetti, nel suo percorso evolutivo verso l’età adulta, l’adolescente è chiamato a doversi confrontare con nuove “sfide” ed è sottoposto a pressioni di varia natura. Per molti ragazzi però questa transizione richiede complessi adattamenti e può determinare un malessere che va al di là del “fisiologico disagio adolescenziale”.


Attualmente è dimostrato che i cambiamenti d’umore e del comportamento tipici della “fase adolescenziale” possono essere anche l’espressione di un disturbo dell’umore che può avere una continuità nella vita adulta.


L’esordio di un disturbo dell’umore spesso non è evidente e determina sintomi e sensazioni generali quali confusione, solitudine, tristezza, rabbia che, se sottovalutati, possono compromettere il comportamento del ragazzo nel contesto scolastico, familiare e amicale.


La sofferenza, se non riconosciuta, porterà gradualmente l’adolescente ad isolarsi e a non provare più alcun piacere nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Si osserverà un cambiamento nel comportamento sociale del ragazzo che si manifesterà con: la tendenza ad avere pochi amici, una ridotta stima di sé, la messa in atto di comportamenti aggressivi, la presenza di preoccupazioni e paure ricorrenti, la presenza di un’ansia generalizzata.


Genitori, insegnanti e tutti coloro che sono vicini agli adolescenti dovrebbero imparare a riconoscere i sintomi depressivi ed intervenire appena si renda necessaria la presa in carico del problema. Spesso sono proprio i ragazzi a non rendersi conto del loro fragile stato emotivo e può accadere che si vergognino a manifestare sentimenti di tristezza e angoscia. Per aiutarli è quindi necessario avere una buona capacità di osservazione, intuizione e ascolto. Appena si riconoscono i primi sintomi di malessere è importante intervenire in aiuto dell’adolescente per evitare che il disturbo diventi cronico e si manifesti successivamente nella vita adulta.


COSA E’ LA DEPRESSIONE


La depressione è una malattia che provoca un’intensa sofferenza psichica e non è uno stato emotivo sul quale le persone possono intervenire con uno sforzo della volontà.


Non si tratta di un transitorio stato di tristezza o di delusione ma di una vera e propria malattia con una specifica sintomatologia che può variare per intensità e durata nel tempo. Non sarà utile pensare di poter guarire “da soli” perché la depressione può rendere la persona completamente incapace di affrontare la vita nella sua quotidianità.


LA DEPRESSIONE E’ FREQUENTE TRA GLI ADOLESCENTI


La depressione è una malattia sempre più diffusa, molte persone presentano il primo episodio depressivo in età adolescenziale (tra i 15 e i 19 anni) e spesso non lo riconoscono. I sintomi possono essere identici a quelli presenti negli adulti con la differenza che negli adolescenti la depressione può essere mascherata più facilmente perché attribuita alla “particolare fase della vita”.


Un ragazzo depresso oltre ad essere triste e malinconico può diventare molto irritabile e ribelle, cominciare a far uso di sostanze stupefacenti per il bisogno di ridurre una sofferenza emotiva non riconosciuta, può perdere interesse e piacere a frequentare il gruppo di amici e cominciare ad isolarsi sempre di più.


La confusione, la difficoltà a prendere decisioni, la ridotta motivazione per i compiti quotidiani determinano spesso insuccessi scolastici che confermano una bassa percezione di sé ed avviano un pericoloso circolo vizioso di fallimenti e disconferme.


Può inoltre subentrare uno stato d’ansia permanente legato soprattutto alla scuola e al gruppo di amici mentre i genitori diventano spesso il bersaglio della collera e dell’aggressività dell’adolescente che “non si sente capito”.


I familiari istintivamente cercano di stimolare e/o rimproverare il ragazzo perchè vinca la sua “pigrizia”. Assumere questi atteggiamenti è un errore perché la depressione è una malattia che annulla la volontà e rende impossibile prendere delle iniziative come per esempio andare a scuola, vedere i compagni, fare i compiti. La rabbia e la frustrazione quindi sono sentimenti che a lungo andare colpiscono sia il ragazzo che la famiglia ed è importante, nel momento in cui ci si rivolge ad uno psicoterapeuta, che un trattamento esteso alla famiglia può aiutare a vincere “resistenze” e rifiuti” e ad assumere un atteggiamento più accogliente e comprensivo nei confronti dell’adolescente depresso.


E’ molto importante, in una malattia come la depressione, stare attenti anche ai piccoli segnali di malessere perché un intervento precoce è il passo più importante per evitare che la malattia diventi cronica e rovini la vita sociale e affettiva dell’adolescente. Se emergono, per periodi prolungati nel tempo, atteggiamenti di ritiro dagli altri, una visione pessimistica della vita, un’aggressività esagerata ed immotivata, difficoltà scolastiche persistenti, è necessario rivolgersi ad un professionista per un intervento terapeutico adeguato e precoce. Non devono infatti essere sottovalutati il rischio di abuso di sostanze e le condotte autolesive e pericolose.


Il terapeuta deve creare una buona alleanza con i familiari e rendere il contesto accogliente e rassicurante per l’adolescente. E’ importante, perché il ragazzo possa affidarsi al terapeuta, specificare che i contenuti emersi durante gli incontri non verranno condivisi con i familiari a meno che non sia proprio lui a desiderarlo. In tali casi infatti è possibile che i genitori partecipino ad uno o più incontri insieme al ragazzo per riuscire insieme ad affrontare alcuni aspetti emersi durante il percorso terapeutico.




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